
drago verde




Il “Drago verde” rappresenta l’indomabile forza della natura, il principio supremo che ha generato e permesso lo sviluppo dell’elemento organico verde sul nostro pianeta. Si tratta di una forza cosmico-spirituale che plasma il nostro mondo materiale e gli infonde la vita.

Questo principio puó avere qualitá ristrutturanti rigeneranti o vitalizzanti. Il concetto di “Drago verde” si riferisce quindi anche al soffio vitale insito nella Giada di Borgone e riassume le propietá energetico-spirituali di questo minerale.
Il drago verde
Il Drago verde è nato eoni fa dall’incontro di fuoco e acqua nelle profondità marine ed è stato generato da un’inimmaginabile pressione nel punto in cui la lava vulcanica entrava in contatto con l’acqua raffreddandosi e solidificandosi. E lì è cresciuto, figlio di salamandre e ondine, creatura cara a Posidone ed Efesto.
Per milioni di anni la sua forza è rimasta dapprima legata nelle viscere della terra ed è ora conservata in alto tra le montagne, avvolta dalla nebbia e dalle nuvole, ricoperta in inverno dalla neve e dal ghiaccio, in estate invece attraversata dalla luce e dalle particelle cosmiche.
Incorniciato da particolari formazioni rocciose metamorfiche è risalito – nel corso di un ininterrotto processo di trasformazione – in superficie nella zona delle Alpi Centrali, dove per effetto della costante opera di erosione dell’acqua e del vento, il Drago verde è stato liberato dal mantello che lo avvolgeva.
Le sue parti sono disseminate in frammenti lungo uno strato roccioso all’interno della montagna e si mostrano solo parzialmente in superficie in corrispondenza di un ripido pendio. Queste formazioni appaiono come parti organiche, a volte come vere e proprie interiora, assumendo ad esempio la forma di fagioli o reni, e trasmettono immediatamente la sensazione di essere in presenza di qualcosa di unico e di diverso dal solito.
È solo da alcuni secoli che collezionisti e ricercatori hanno iniziato a raccogliere questi pezzi, ad analizzarli e catalogarli prima di depositarli negli archivi dei musei o nelle teche da collezione. Per un lungo periodo queste pietre sono rimaste, intoccate e fredde, accanto a qualche etichetta.
Alcuni di questi collezionisti particolarmente sensibili alla natura sono stati ispirati dai colori, dalla struttura e dall’aspetto dei frammenti di questa pietra e hanno voluto riprenderla in mano avvertendo, con i propri sensi e con l’occhio dell’anima, la particolarità della materia e la freschezza sempre nuova delle sue sembianze.
In questo modo, nel corso degli anni, è stato rievocato lo spirito che riposava in questo particolare minerale e pian piano si è destata anche la forza del drago che in esso dimora e che desidera tornare di nuovo agli esseri umani per mettere a loro disposizione i suoi poteri. Una forza che per milioni di anni, bandita nell’oscurità e celata nella roccia, ha atteso di rinascere e tornare libera per adempiere al proprio destino.
Il Drago Verde rappresenta – quale forza primordiale della natura – i principi superiori dai quali ha tratto origine l’elemento verde organico del nostro pianeta, ovvero le potenze spirituali e cosmiche che plasmano il nostro mondo materiale e gli infondono la vita.
Pertanto questa forza possiede un carattere strutturante, rigenerante e vitalizzante e penetra attraverso il chakra della radice fino al chakra del cuore nel quale si espande come una nebbia. Da lì sale dolcemente e amorevolmente verso la testa per incontrare la luce cosmico-spirituale che entra in noi attraverso il chakra della corona.
Questo processo può essere paragonato con quello che avviene nelle piante, le quali pure tendono verso la luce e a loro modo la attirano fin sotto terra: è il matrimonio della luce cosmica e dell’oscura forza della materia così come solo può essere celebrato nella vita e nell’amore.
Il Drago Verde asseconda molto bene – sostenendo in modo strutturante e stimolante – la continua convivenza di queste forze nella natura così come nel nostro essere. Si tratta infatti di un minerale che trae origine da un altrettanto complesso e molto simile processo nel corso del quale la materia liquida in forma di lava si mescola con una fredda miscela di gas sotto forma di acqua.
La vibrazione che ci trasmette questa pietra è la stessa della quale possiamo fare ancora esperienza nella natura primitiva che caratterizza le nostre montagne. Ed è proprio in uno di questi luoghi che possiamo ritrovare questa pietra grezza, scavando manualmente con grande fatica.
Oggigiorno è sempre più difficile trovare e tutelare posti simili e non a tutti è concesso di raggiungerli. Possiamo quindi considerarla un’autentica fortuna se questo minerale è riuscito ad arrivare fino a noi consentendoci di tenerlo con noi e di beneficiare delle sue proprietà.
Perciò il motto che accompagna questa pietra è:
“Lontano da casa un pezzo di patria mi è caro e lo porto volentieri “.
Un detto che vale non solo per noi che abbiamo il privilegio di abitare in una terra così bella, ma anche per tutti coloro che nel mondo moderno non si trovano più a proprio agio.
La patria che qui è intesa è la sensazione familiare e piacevole che ci trasmette la natura di ogni parte del mondo, quando essa è intatta. Una patria spirituale dalla quale ci allontaniamo sempre più, presi e logorati come siamo dalle incombenze e dalle battaglie quotidiane.
Ecco che allora questa pietra, tenuta fra le nostre mani, ci può aiutare a ritrovare l’unità con tutti gli altri esseri viventi, con la forza vitale dalla quale discendiamo e della quale facciamo parte. Se non ci lasciamo più separare da essa, possiamo ritrovare l’unità. Questa è la ragione per la quale ora il Drago Verde si mostra a noi in vari aspetti – anche nella primitiva forma di una pietra animata.